Il Gruppo Salini Impregilo, nato a seguito dell’operazione di fusione di due grandi Gruppi Italiani, è uno dei global player del settore delle grandi infrastrutture. Lo scenario di riferimento del Gruppo è, quindi, il mercato intercontinentale delle grandi infrastrutture eterogenee e composite.
La recente e lunga recessione macroeconomica di questi ultimi 4-5 anni, ha interessato quasi tutti i settori industriali/economici, ma grazie alla scarsa volatilità che contraddistingue il settore, la domanda di grandi infrastrutture non ha subito decelerazioni. Infatti, le infrastrutture complesse continuano a rappresentare una priorità strategica per la crescita delle economie sia dei paesi industrializzati sia di quelli emergenti.
L’economia globale nel 2014 è rimasta ancora in una fase di transizione, mostrando un’espansione moderata ad un tasso del 2,6%. La ripresa è stata ostacolata tra l’altro, da diversi eventi, tra cui l’acuirsi di conflitti geopolitici in varie aree del mondo. In diversi paesi si è verificata una crescita del PIL ad un ritmo significativamente ridotto rispetto ai tassi che hanno caratterizzato li periodo antecedente la crisi finanziaria, allungando, in questa maniera i tempi di ripresa. Nelle economie più sviluppate specialmente nell’area Euro e in Giappone, nonostante siano previsti miglioramenti per il 2015 e 2016, proseguono rischi significativi di rallentamento. Nel 2014 i tassi di crescita nelle economie in via di sviluppo, hanno evidenziato andamenti divergenti, con una rapida decelerazione in numerosi paesi tra cui l’America Latina. Inoltre, un numero crescente di paesi ha dovuto affrontare disequilibri strutturali e tensioni geopolitiche.
Per i prossimi anni, si prevede un’espansione dell’economia globale ad un tasso più sostenuto, ma ancora moderato, con una previsione di crescita del 3,1 per cento nel 2015 e al 3,3 per cento nel 2016. La debole ripresa dell’occupazione e la scarsa crescita delle retribuzioni rimangono uno dei maggiori problemi da affrontare, anche in considerazione del fatto che la crescita del PIL continua a rimanere sotto tono in diverse aree del mondo.
I prezzi internazionali delle commodities primarie hanno manifestato un andamento decrescente negli ultimi due anni, e non è prevista una significativa inversione di tendenza nel prossimo biennio 2015-2016. Il prezzo del petrolio ha evidenziato una rapida diminuzione nella seconda metà del 2014. Tale andamento negativo è previsto anche nel 2015-2016, in considerazione della minore domanda rispetto all’offerta. Conseguentemente, negli ultimi anni, la crescita delle transazioni commerciali è stata molto debole, soprattutto a seguito della ripresa irregolare nelle economie maggiormente sviluppate e della crescita moderata delle economie in via di sviluppo. Il commercio mondiale è stimato essere cresciuto del 3.4% nel 2014, un tasso di crescita ancora molto al di sotto dei livelli pre-crisi.
Tra gli effetti positivi nel 2014, si segnala il livello dei tassi di interesse che continua a essere relativamente basso, anche nei paesi emergenti, nonostante il rischio di bruschi aggiustamenti e di elevata volatilità rimangano elevati. Le previsioni di afflusso di capitali sia nei paesi emergenti, sia nelle economie più sviluppate rimane abbastanza positivo. Complessivamente, gli afflussi netti di capitale sono previsti stabili nel 2015, e leggermente in crescita nel 2016.
Il basso livello dei tassi di interesse, e la debolezza della domanda nelle economie sviluppate potrebbero essere le giuste condizioni per spingere i paesi caratterizzati da deficit infrastrutturali verso una politica di sviluppo delle infrastrutture. Gli investimenti pubblici in infrastrutture sono un fattore indispensabile nel favorire il rilancio della domanda aggregata specialmente nei momenti di crisi economica. Inoltre l’efficienza di tali progetti è solitamente elevata, perché indirizzata su interventi con elevata redditività. L’incremento degli investimenti in infrastrutture pubbliche favorisce la crescita economica nel breve periodo e può determinare un effetto moltiplicatore sulla domanda di lungo termine. Inoltre, l’attuale politica monetaria caratterizzata da tassi di interesse decrescenti può favorire un clima ideale per l’espansione degli investimenti pubblici in infrastrutture.
Complessivamente, nonostante la permanente incertezza sugli scenari macroeconomici futuri, e un processo di ripresa tuttora in corso, sussistono alcuni fattori positivi, evidenziati sopra, dei quali, le aziende che possiedono le capacità produttive e il giusto posizionamento, potranno beneficiarne intercettando, in maniera efficiente, la domanda di investimenti.