Nel presente capitolo sono esposti gli schemi di conto economico e stato patrimoniale riclassificato e la struttura della posizione finanziaria del Gruppo e di Impregilo S.p.A. al 31 dicembre 2013. Sono inoltre descritte, in sintesi, le principali variazioni intervenute a livello consolidato nella situazione economica, patrimoniale e finanziaria in confronto con l’esercizio precedente.
I valori, salvo dove diversamente indicato, sono espressi in milioni di euro, quelli indicati fra parentesi sono relativi all’esercizio precedente.
Il paragrafo Indicatori alternativi di performance’nella sezione Altre informazioni espone la definizione degli indicatori patrimoniali, finanziari ed economici utilizzati nell’analisi economica e patrimoniale del Gruppo e di Impregilo S.p.A..
In linea con il processo di valorizzazione degli asset non core del Gruppo, avviato a partire da ottobre 2012, a fine 2013, il Gruppo Impregilo ha ceduto la partecipazione detenuta dalla propria controllata Impregilo International Infrastuctures N.V. pari al 50% del capitale della società di diritto cinese Shanghai Pucheng Thermal Power Energy Co. Ltd. (nel seguito ‘Shanghai’), attiva nel settore del trattamento rifiuti, ad un prezzo pari a circa 65 milioni di euro (al cambio della data di cessione).
Nello stesso periodo Impregilo ha finalizzato la cessione delle proprie partecipazioni nelle società Tangenziali Esterne di Milano S.p.A. (“TEM”) pari al 3,74% del capitale ad un corrispettivo pari a € 4,7 milioni e Tangenziale Esterna S.p.A. (“TE”) pari al 17,77% del capitale ad un corrispettivo pari a € 39,1 milioni entrambe a Itinera S.p.A. (gruppo Gavio). Tale accordo ha previsto anche la valorizzazione della quota lavori per circa € 23,2 milioni, tramite la vendita delle partecipazioni detenute da Impregilo nel Consorzio Costruttori TEEM, per un corrispettivo di circa € 13,4 milioni, e in Lambro s.c.a.r.l., per un corrispettivo di circa € 9,8 milioni.
Con riferimento ai Progetti RSU Campania, inoltre, si segnala che, nel mese di aprile 2013, la Corte di Cassazione ha definitivamente respinto il ricorso dell’Amministrazione avverso la sentenza del Consiglio di Stato relativa agli impianti ex-CDR. Con tale decisione è diventata definitivamente esecutiva la sentenza di primo grado del TAR del Lazio - già confermata dal Consiglio di Stato in data 20 febbraio 2012 - con la quale la stessa Amministrazione era stata condannata al pagamento in favore della controllata FIBE dell’importo di circa € 204 milioni, oltre a interessi legali e moratori dal 15 dicembre 2005, corrispondente ai costi sostenuti dalla stessa FIBE per la costruzione degli impianti e non ancora ammortizzati alla medesima data. L’importo complessivo di € 240 milioni è stato incassato in data 1 agosto 2013. In esito a tale aggiornamento è stato rilevato un provento complessivamente pari a € 84 milioni al netto del relativo effetto fiscale, classificato nel Risultato delle attività operative cessate. Una più completa informativa in relazione al complesso contenzioso in cui tale sentenza si inquadra è fornito nelle successive sezioni della presente Relazione finanziaria annuale.
Si segnala infine come, a partire dall’ultima parte dell’esercizio 2013, le vicende che hanno caratterizzato l’operatività del Gruppo nell’ambito dei lavori di ampliamento del Canale di Panama e che erano già state oggetto di specifiche informative nei precedenti documenti finanziari del Gruppo, abbiano manifestato significativi sviluppi, con particolare riferimento al repentino deterioramento dei rapporti contrattuali con la committenza. In tale contesto, di cui si fornisce una più ampia disamina nelle successive parti della presente Relazione finanziaria annuale, il raggruppamento di imprese internazionali aggiudicatarie del contratto, cui Impregilo partecipa, che già a partire dai precedenti esercizi ha sofferto significative criticità ed incrementi di costi per cause sostanzialmente attribuibili alla sfera di responsabilità del committente, si è trovato nella sopravvenuta impossibilità di proseguire nelle attività realizzative. Tale evoluzione, ascrivibile al reiterato diniego della committenza di voler intraprendere con spirito collaborativo i percorsi contrattualmente previsti a presidio dei diritti delle parti, si è potuta stabilizzare soltanto recentemente per effetto del raggiungimento di un’intesa nel cui ambito si sono potute riprendere la attività costruttive. Nell’ambito di tale intesa, tra l’altro, a fronte della ripresa dei lavori ed al completamento degli stessi entro il 31 dicembre 2015, si è stabilito (i) il co-finanziamento da parte di committente e contractor dei lavori a finire, con particolare riferimento agli extra-costi riscontrati rispetto ai preventivi originari, e (ii) la postergazione della restituzione delle anticipazioni contrattuali, secondo una tempistica compatibile con la definitiva attribuzione fra le parti del complesso di extra-costi all’esito del procedimento arbitrale contestualmente avviato. A tale proposito si ricorda che, già a partire dagli esercizi precedenti, il Gruppo Impregilo, secondo un approccio valutativo ragionevolmente orientato alla prudenza e supportato da pareri di esperti indipendenti, aveva aggiornato le proprie stime riferibili a tale commessa e rilevato una significativa perdita a finire. Con tale presupposto, secondo un approccio valutativo coerentemente determinato anche in considerazione dei recenti accadimenti, si è ritenuto opportuno aggiornare le valutazioni precedentemente svolte e rilevare conseguentemente ulteriori oneri netti a vita intera ancorché di importo complessivamente non particolarmente significativo.