Considerando il posizionamento delle attività del Gruppo Salini Impregilo a livello geografico si evidenzia in maniera chiara l’internazionalità del Gruppo. Infatti, circa l’88% dei ricavi viene fatturato all’estero, e circa il 62% del portafoglio ordini fa riferimento a lavori al di fuori dell’Italia, per cui è importante e fondamentale una disamina della congiuntura economica-socio-politica del mercato globale e nello specifico di quei mercati dove il Gruppo già opera e dove ha intenzione di sviluppare il suo business, in linea con quanto previsto nel Business Plan 2014-2017.
Le condizioni macroeconomiche a livello internazionale rispetto a quanto osservato nel corso dell’esercizio precedente, evidenziano un miglioramento. Secondo le recenti stime pubblicate dall’OCSE, il PIL delle 34 economie più sviluppate dovrebbe crescere del 2,2% nel 2014 e del 2,8% nel 2015. L’economia mondiale, invece, dovrebbe crescere in misura maggiore - ovvero del 3,4% nel 2014 e del 3,9% nel 2015.
Fra le economie più sviluppate la ripresa risulta più evidente negli USA, dove si prevede, infatti, possa crescere del 2,6% nel 2014 e del 3,5% nel 2015. La zona Euro, dopo tre anni di contrazione dei consumi e della domanda, invece, dovrebbe crescere, anche se in misura leggermente inferiore agli USA, rispettivamente dell’1,2% nel 2014 e dell’1,7% nel 2015. Attualmente, la situazione macroeconomica Europea non risulta ancora pienamente solida e stabile, e saranno quindi, necessarie azioni mirate e focalizzate, da parte sia dei singoli stati, che collettivamente da parte dell’Unione Europea, al fine di assicurare la prosecuzione della l’espansione ripresa lo scorso anno. Tra le azioni principali ci sono una politica monetaria ancora “accomodante”, iniziative per creare una maggiore e totale unione a livello bancario e fiscale, ed altre riforme per rendere le economie più competitive ed efficienti.
Per quanto riguarda il gruppo dei paesi cd. “BRIICS” (Brasile, Russia, India, Indonesia, Cina e Sud Africa) si prospetta una crescita pari al 5,3% quest’anno e al 7,5% nel 2015. Fra questi paesi, si prevede la crescita più dinamica e forte in Cina, con tassi di crescita pari a quasi il 7,5%.
Per quanto riguarda l’inflazione, nei paesi OCSE è prevista una crescita moderata nel biennio 2014-15, con una stima dei tassi pari allo 0,8% per il 2014 e l’1,2% per il 2015.
Dal punto di vista occupazionale, inoltre, si può finalmente osservare un limitato ma generalizzato trend positivo, rispetto ai picchi rilevati durante la crisi; nell’area OCSE, tuttavia, si stima comunque che oltre 44 milioni di persone rimarranno senza lavoro a fine 2015—11,5 milioni persone in più rispetto al livello corrispondente nel 2007.