Il quadro generale della situazione del Gruppo Impregilo in relazione ai Progetti RSU Campania al 31 marzo 2014, si mantiene tuttora (come evidenziato dalla complessità degli argomenti sopra descritti) estremamente articolato e caratterizzato da profili di incertezza.
Le recenti decisioni della magistratura amministrativa riferite alle pretese avanzate in relazione ai costi degli impianti CDR non ancora ammortizzati alla data di risoluzione dei contratti di servizio (15 dicembre 2005), i cui si è dato conto precedentemente, costituiscono elementi positivi e di importante portata a sostegno sia delle posizioni sostenute dal Gruppo in merito alla correttezza del proprio operato sia delle conseguenti valutazioni effettuate sino alla data odierna.
Alla fine del mese di marzo 2014 la Procura di Napoli ha impugnato la sentenza emessa dal tribunale di Napoli con cui si stabiliva l’assoluzione piena sia delle persone fisiche che delle persone giuridiche coinvolte “perché il fatto non sussiste”. Si ritiene comunque che le articolate motivazioni relative a tale sentenza, depositate in data 1 febbraio 2014, nelle quali i giudici affermano: “ Il disastroso tentativo di smaltimento dei rifiuti in Campania non è stato conseguenza né di illecite condotte degli imputati, né di inidoneità tecnica, né di una disorganizzazione nella gestione degli impianti” e ancora “ ciò che non funzionava non erano gli impianti ma il fatto che il ciclo dei rifiuti, come era stato organicamente ed efficacemente ideato, non era stato compiutamente posto in essere essendo monco sia nella fase iniziale, la raccolta differenziata, sia specialmente in quella finale, non essendo stati realizzati i termovalorizzatori di Acerra e Santa Maria La Fossa” supportino pienamente la convinzione, coerentemente condivisa anche dai legali che assistono la società, che sia lo sviluppo di questo procedimento sia gli ulteriori procedimenti ancora aperti nelle diverse sedi (amministrativa, penale e civile) evidenzieranno la correttezza dell’operato dell’attività svolta. Tenuto anche conto delle recenti decisioni rese dalla magistratura amministrativa in relazione alle aree comprese nel comune di Giugliano, ancorché pendenti nel merito e per le quali la valutazione del rischio di eventuale soccombenza, con il supporto dei legali che assistono FIBE nei relativi contenziosi, è qualificabile in un ambito di mera possibilità, non è allo stato ragionevolmente individuabile una precisa tempistica per la chiusura dei diversi iter procedimentali aperti.
In considerazione della complessità ed articolazione dei diversi fronti contenziosi dettagliatamente descritti nei precedenti paragrafi, non si può tuttavia escludere che in futuro si possano manifestare eventi, ad oggi non prevedibili, tali da richiedere modifiche alle valutazioni attualmente effettuate.