Gruppo Todini Costruzioni generali

Nell’ultima parte dell’esercizio 2013 il Consiglio di Amministrazione della Salini S.p.A. ha deliberato di valutare la valorizzazione dell’intera partecipazione detenuta nella Todini Costruzioni Generali con un’ottica di dismissione.

L’obiettivo di creare un player globale nel settore delle infrastrutture complesse in grado di competere con i principali concorrenti internazionali, in termini di economie di scala, di dimensione e di complementarità geografica ha di fatto reso non più strategico ai fini del conseguimento degli obiettivi di piano industriale lo sviluppo delle commesse attualmente in essere nel portafoglio della Todini Costruzioni Generali S.p.A..

Le linee guida per le future iniziative commerciali, sempre più orientate all’acquisizione di grandi progetti, prevede una rigorosa selezione delle nuove opportunità di business,seguendo parametri di redditività e di generazione di cassa identificati ed in aree con elevato potenziale di sviluppo.

I mercati nei quali attualmente opera la controllata sono ritenuti di interesse e qualora si verificassero opportunità con i requisiti dimensionali previsti dalla attuale politica commerciale del Gruppo si valuteranno le possibili metodologie di partecipazione e/o acquisizione.

Di seguito i principali valori patrimoniali del Gruppo Todini, classificati all’interno delle attività e passività non correnti destinate alla vendita:

DATI ECONOMICI

(in milioni di euro) 1° trimestre 2014 
Ricavi  94,7
Risultato operativo (EBIT)  (45,1)
Risultato gestione finanziaria  5,6
Risultato gestione delle partecipazioni  0,1
Risultato netto del periodo  (26,3)

DATI PATRIMONIALI

(in milioni di euro) 30 giugno 2014 
Immobilizzazioni  113,8
Fondi rischi, TFR e benefici ai dipendenti  (7,5)
Capitale circolante  143,5
Capitale investito netto  249,8
Posizione finanziaria netta  (67,1)
ATTIVITà NETTE  182,7

Aree di rischio

Autostrada A1 Milano-Napoli, lavori di adeguamento del tratto appenninico tra Sasso Marconi e Barberino di Mugello, tratto La Quercia-Aglio

L’iniziativa si riferisce ai lavori di ampliamento e ammodernamento dell’Autostrada A1 Galleria di base – Lotto 9-11 – Variante di Valico. La commessa rientra nell’intervento di maggior rilievo, in corso da parte di Autostrade per l’Italia S.p.A., per il potenziamento della A1 con la realizzazione della Variante di Valico finalizzata al miglioramento della viabilità ed alla riduzione dei tempi di percorrenza tra Bologna e Firenze. L’opera simbolo della Variante di Valico è la Galleria di Base: un tunnel a carreggiate separate (160 mq di sezione e una lunghezza di circa 8,6 Km), che unirà le regioni Emilia Romagna e Toscana, congiungendo la futura area di servizio Badia Nuova a nord con il nuovo svincolo di Poggiolino a sud.

I lavori risultano sostanzialmente ultimati ad eccezione di interventi di finitura e di alcune opere minori da eseguirsi in territorio della Regione Toscana.

A partire dal giugno 2011 la Procura della Repubblica di Firenze, a conclusione di indagini condotte a partire dall’anno 2005, ha contestato a taluni dipendenti/dirigenti apicali della Todini Costruzioni Generali S.p.A. alcuni reati di natura ambientale asseritamente commessi nello svolgimento dei lavori di realizzazione della Variante di Valico.

Con sentenza del 5 novembre 2012 per un primo procedimento, il Giudice per l’Udienza Preliminare ha dichiarato, per tutti gli imputati, l’avvenuta prescrizione dei reati contestati in tema di regimazione delle acque e gestione degli scarichi ed ha rinviato a giudizio i medesimi imputati per i contestati reati in tema di gestione delle terre e rocce da scavo e di danneggiamento di beni ambientali.

In relazione a tale procedimento, in data 26 marzo 2013, innanzi al Tribunale di Firenze, il Ministero dell’Ambiente si è costituito parte civile nei confronti dei responsabili civili Todini C.G., Autostrade per l’Italia S.p.A. e gli altri appaltatori coinvolti (oltre ai medesimi imputati) formulando una richiesta di risarcimento danni “per equivalente patrimoniale” di importo non inferiore ad 810 milioni di Euro ovvero nella diversa misura ritenuta di giustizia.

A supporto di tale domanda il Ministero dell’Ambiente allegava una relazione a firma I.S.P.R.A. (Istituto costituito in seno allo stesso Ministero), poi espunta nell’udienza del 9 dicembre 2013 dal fascicolo del dibattimento, in quanto ritenuto dal Giudice documento non producibile perché non formatosi in contraddittorio e, comunque, privo del nominativo del soggetto redattore.

Posto che la parte civile non ha indicato testi né consulenti, la richiesta di risarcimento, allo stato, non è supportata da prove circa la relativa entità.

La fase istruttoria ha avuto inizio nel gennaio 2014. Ad oggi, non è stato analizzato alcun elemento di prova concernente le fattispecie di reato contestate a Todini, né è stata espletata alcuna attività per la verifica della sussistenza della condotta e del danno.

Il Gruppo nega qualsivoglia responsabilità nelle fattispecie contestate, ribadendo la piena legittimità del proprio operato e la infondatezza delle contestazioni mosse. Eccepisce altresì l’assoluta abnormità dell’istanza risarcitoria presentata dal Ministero dell'Ambiente, la quale, oltre ad essere stata formulata senza alcuna preventiva richiesta di adozione delle necessarie misure di ripristino ambientale eventuale, non appare altresì conforme alla normativa italiana e alla Direttiva Europea 2004/35/CE. A tale proposito, la Commissione Europea ha, infatti, avviato una procedura di infrazione contro l’Italia, fin dal 2007 (n. 2007/4679), confermata in data 27 gennaio 2012 con un parere motivato complementare, che ha recentemente portato all’inserimento, con Legge 6 agosto 2013, n. 97, di alcune modifiche al Testo Unico Ambientale di cui al D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, tra le quali l’eliminazione dalla rubrica dell’art. 311 del citato D. Lgs. n. 152/2006 del riferimento all’azione risarcitoria “per equivalente patrimoniale”, essendo il danno ambientale risarcibile in primo luogo in forma specifica attraverso peculiari misure di riparazione.

Alla luce di quanto sopra, ed acquisiti i necessari pareri dei propri consulenti, il Gruppo considera infondata la suddetta richiesta risarcitoria e, di conseguenza, remoto il rischio di un suo eventuale accoglimento. Il management non ha pertanto ritenuto di dover effettuare alcun accantonamento in bilancio.

Napoli, realizzazione di una tratta ferroviaria per metropolitana pesante, tratta Piscinola- Secondigliano

I lavori di realizzazione delle opere civili sulla tratta ferroviaria Piscinola – Secondigliano,mnell'ambito dell'ammodernamento e potenziamento della Ferrovia Napoli – Alifana, sono stati sospesi nel corso del secondo semestre del 2011 a causa delle inadempienze da parte del Committente nei pagamenti dei corrispettivi di appalto, con la conseguenza che le uniche attività svolte si sono sostanziate esclusivamente nella messa in sicurezza delle aree di cantiere.

Il Committente, pur considerando la valenza strategica dell’opera nell’ambito del completamento dell’anello ferroviario della città di Napoli, non è più riuscito a far fronte ai propri impegni a causa delle difficoltà finanziarie che hanno caratterizzato il bilancio della Regione Campania, le quali di fatto hanno provocato una carenza di fondi nella controllata Metrocampania Nordest S.r.l., rendendo estremamente difficoltoso l’erogazione dei corrispettivi dovuti.

Alla luce di tale situazione il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sulla base del dettato previsto nel decreto legge n.83 del 22 giugno 2012 (convertito in L. 134 del 7 agosto 2012), ha nominato un Commissario ad acta con l’incarico di effettuare una ricognizione della consistenza dei debiti e dei crediti delle società esercenti il trasporto regionale ferroviario, al fine di predisporre un piano di rientro del disavanzo accertato.

Allo stato attuale risulta che il Commissario nominato abbia terminato il proprio operato relativamente alla fase ricognitiva e di pianificazione, e si è quindi di attesa di conoscere le successive determinazioni.

Considerato che, al fine di assicurare lo svolgimento delle attività del Commissario, il menzionato decreto legge ha stabilito che non possono essere iniziate o proseguite azioni esecutive nei confronti delle società a partecipazione regionale esercenti il trasporto ferroviario nell’arco dei 12 mesi dall’entrata in vigore del citato decreto legge n.83 (termine più volte prorogato), la controllata Todini Costruzioni Generali S.p.A. ha comunque avviato tutte le iniziative reputate necessarie per l’ottenimento dei suoi diritti acquisiti, mantenendo al contempo un rapporto non conflittuale con il Committente il quale, tuttora, considera come prioritario il lotto in oggetto per un’efficace funzionalità dell’anello ferroviario metropolitano.

Ucraina

Il Paese sta attraversando una fase di instabilità sociale e geopolitica causata dalla sospensione da parte del governo ucraino della stesura dell’accordo di associazione alla UE.

La controllata Todini Costruzioni Generali opera in Ucraina sia con una stabile organizzazione, aggiudicataria del progetto relativo alla riabilitazione del tratto autostradale lungo la direttrice M03, e sia mediante una JV costituita con la Salini S.p.A. ed il partner locale Akkord, attraverso la quale è stato sostanzialmente realizzato l’ammodernamento della direttrice M06.

In considerazione della ubicazione dei cantieri, dislocati nelle vicinanze della città di Poltava e di Zhytomyr, geograficamente lontane dalle zone maggiormente coinvolte dalla crisi sociale in atto, non si sono rilevati significativi impatti sulla sicurezza delle attività produttive.

Tuttavia la precarietà della nuova classe politica e l’incertezza sul futuro prossimo del Paese, congiuntamente con il consistente indebitamento nei confronti dalla confinante Russia per la fornitura del gas, hanno determinato una profonda crisi finanziaria che sembrerebbe poter essere superata soltanto con l’intervento della comunità internazionale.

Il management del Gruppo ritiene ragionevolmente di poter valutare l’economicità delle commesse assegnate in Ucraina con una prospettiva di continuità, ponendo comunque una costante e continua attenzione agli sviluppi interni del Paese, senza escludere che in futuro vi siano accadimenti attualmente non prevedibili tali da richiedere la modifica della valutazioni effettuate.